Lungo quel tratto di costa (2021)
A cura di
Claudio Libero Pisano
Con un testo critico del filosofo e conduttore radiofonico
Felice Cimatti
Polittico con sportelli: alluminio, legno, ferro, stampa digitale su carta cotone montata su alluminio,. Dim: 70x105, aperto: 70x 210
Dittico: alluminio, legno, ferro, stampa digitale su carta cotone montata su alluminio,
Calco con forme: gesso, resina, argilla naturale, silicone. Dim: 30x100x30 cm
Martin pescatore impagliato
Osservazioni geologiche
stampa su carta cotone, dim:30x45 cm
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Il progetto è iniziato come un faccia a faccia tra l’artista e la falesia argillosa che delimita il tratto di litorale a sud di Brindisi chiamato Cerano, un’osservazione metodica e costante di quelle pareti dal colore cangiante che - plasmate nel tempo dalla natura tramite erosioni, smottamenti, frane e mareggiate - modulano e modificano naturalmente il paesaggio circostante.
Lungo quel tratto di costa risulta contemporaneamente la risposta ad un’istanza intima e privata di Elio Castellana, che si addentra così nei luoghi della sua memoria, ma anche ad una sorta di indagine geologica, antropologica, filosofica, estetica e culturale.
Fronteggiare questa materia fragile, mutevole, eppure potente, infatti, è stato un punto di partenza per una meditazione più profonda sulla natura, sull'umano, sulla volatilità della materia e sulla pervasività della vita. Quello di Elio Castellana è un lavoro di ricerca dei segni lasciati dal Tempo e dalla Natura sullo schermo delle falesie argillose della spiaggia di Cerano, ma è anche una rappresentazione che travalica la natura geologica del paesaggio e che comprende anche l’elemento antropico, l’elemento umano che abita quei luoghi e che è coinvolto, insieme alla natura, nelle sue alterazioni paesaggistiche.
L'installazione esposta presso la Galleria Gallerati di Roma si compone di più elementi indipendenti organizzati nello spazio secondo il principio di simmetria e reciprocità e interconnessi da rimandi formali, concettuali e materiali. Il corpus fotografico, che si divide in un dittico e un trittico, richiama nel suo allestimento l’arte sacra medioevale e rinascimentale; al centro della sala è posizionato il calco di un masso trovato nella spiaggia di Cerano, traccia della tensione tra il divenire e la mutevolezza della natura originaria e la necessità, tutta umana, di fermare, tramite la tecnica, la trasformazione della materia, ossia la sua morte.
Consultabile in una cartellina separata, la serie collaterale Osservazioni Geologiche”, 11 stampe su carta cotone a tiratura limitata che si focalizzano sulla rappresentazione della falesia pugliese, dettagli di burriana memoria che trovano la loro sussistenza nell’astrazione partendo dalla tangibilità della materia paesaggistica.
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foto allestimento
Carlo Gallerati
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